domenica 11 settembre 2016

UN' ODISSEA COME LA BBC





Informare ed educare intrattenendo, pare sia la missione istitutiva della BBC.  Uno spirito che è certamente quello con cui il prof. Daniele Scolari ha compilato gli apparati che accompagnano Un’Odissea minuta. Per rendersene conto, credo basti dare un’occhiata all'indice dei nomi geografici.

martedì 30 agosto 2016

VIDIMUNDA

Duchessa longobarda







(ca. 570, forse nei dintorni di Gottengo Ontonese; Commiserate Ontona 22 gennaio 627). Di stirpe longobarda e bellissima, seppure di umili origini, di lei si invaghì Aribaldo, duca di Commiserate, che rimasto vedovo e senza figli  la volle sposare. Un matrimonio felice. Troppo, per il cuore del vecchio duca che non resse la prima notte. Un grande amore, tanto che Vidimunda non volle accanto a sé altri uomini, dedicando tutta sé stessa al governo del ducato e alla cura del figlio, Arimondo, che ebbe un anno esatto dopo la scomparsa del mai abbastanza compianto marito.  

sabato 30 luglio 2016

NAZARENO NAZARENI

Non astronomo e non matematico.


Ritratto non di Nazareno Nazareni

(Baranello di Commiserate 15 febbraio 1564; Commiserate Ontona, 12 gennaio 1642). Speziale, come prima di lui il padre Moderato ed il nonno Baldovino (o Balduino), non volle mai lasciare la propria bottega né

sabato 9 luglio 2016

Q. ALIQUI.

Poeta barocco o eroe del Risorgimento e quasi certamente non entrambe le cose (?, ?; ?, ?).  





Nei tragici mesi che seguirono  l’8 settembre 1943, mentre in tutto il resto della regione si sgranava un rosario di deportazioni, torture e fucilazioni, Commiserate ebbe la fortuna, certo del tutto relativa, di essere occupata dal Reserve-Gebirgs-Jäger-Regiment 189 (189° reggimento di riserva di fanteria da montagna), 

giovedì 30 giugno 2016

MARIO MARIA MARIOTTI

A-artista a-figurativo

 

M.M.Mariotti, Autoritratto a luci spente  (1954)

(Remenate Ontona, 12 settembre 1916; Figliate Appiano, 19 febbraio 1999). Un’infanzia e una gioventù come tante, quelle di Mario M. Mariotti, cresciuto in una famiglia operaia e diplomatosi, tra mille sacrifici, perito meccanico. A cambiarlo furono la guerra e la prigionia; in particolare i lunghi anni passati sotto il grande cielo del Montana, dove era stato inviato dopo esser stato catturato 

sabato 18 giugno 2016

IL GOAL DELLA SUA VITA

Dalla nota IX -4, riferita al sostantivo "porta".




Le calcistiche muse e il fato s’amarono un sabato pomeriggio, nel cielo d’Alberto. Non era una partita di campionato come tante; era il derby degli scarichi, o della «cacca», per i tifosi, che vedeva la perennemente gloriosa Migliavacca scontrarsi con la rampante Cattaneo Ecologia, fondata e finanziata da un concorrente diretto del suo munifico sponsor. 

sabato 11 giugno 2016

BENEDETTO LOCCHI

Fabbro e decostruttore dialettico




(Guastengo, 24  novembre 1632; Guastengo, 28 ottobre 1704).  All’ombra delle guglie tardo gotiche di San Sicuro, sulla piazza centrale di Guastengo che ora gli è intitolata, una targa ricorda il portico che ospitava la bottega, già appartenuta al padre Giovanni, in cui Benedetto Locchi  passò la propria vita a concepire e fabbricare 

martedì 7 giugno 2016

L'ESTASI E IL DUBBIO

Dalla nota al verbo "spaccare".


Di Schüler, Angelo caduto, 2009. Matita su carta di 170 x 110 cm. Collezione privata.

Alberto affida alle note il racconto del suo mondo. Alcune sono brevissime, altre occupano decine di pagine; ognuna narra di un momento importante della sua vita. Questa è una parte della nota VIII-2 (quindi della seconda nota di pagina otto):

Accadde la mattina del giorno di Pasqua, nella camera dell’albergo di Fado Ligure (v. nota VII – 3), in cui erano andati a passare il loro primo fine settimana insieme.

venerdì 3 giugno 2016

AJACE ANIFORO

Poeta e letterato, cospiratore e logorroico.





Ajace Aniforo, in gioventù Ajace Megetovodo, al secolo Giovanni Tagliabue, poeta e letterato, cospiratore e logorroico (Pathitikos, 6 luglio 1776;  Shorstrawby Manor,  6 novembre 1825). Nacque nella più piccola e remota delle Hapaxos, da Alberto, commiseratese e vinaio, che in quei  lidi s’era recato per avviare un commercio di Retsina e spiriti con la madrepatria, e da Tormalina Leuconemonis. 

mercoledì 1 giugno 2016

NEGUTIN IN SALSA AGRODOLCE

Un classico della cucina della Bassa Ontonese





Cominciamo subito con il preparare la salsa mescolando in una ciotola questi ingredienti:

lunedì 30 maggio 2016

IN PRINCIPIO CI FU UNA E-MAIL

Alla c.a. del Prof. Daniel Di Schüler
e p.c.
alla c.a. del Prof. Daniele Scolari

Loro Sedi

Egregio Prof. Di Schüler,

come da accordi intercorsi tra Lei e mio cognato, Daniele Prof. Scolari, in Vostre e-mail del 18 e 19 c.m. (cfr. riff. In calce), Le invio con la presente…

Sono arrivato fin lì dove iniziano quei puntini, prima di ricordarmi che non stavo rivolgendomi a un cliente o a un fornitore. Non ho cancellato quelle righe, però. Credo che in un certo qual modo mi presentino; che dicano molto di quel che sono stato e di quel che è stato il mio lavoro fino a qualche mese fa. Poco da aggiungere, per quanto mi riguarda; se leggerà quel che ho scritto, di me saprà tutto quel che credo di sapere io. Solo vorrei spiegarle come è nato quel testo che, così come appare ora, potrebbe lasciarla perplesso. Una decina d’anni fa credo di aver attraversato la più classica delle crisi di mezza età. Come tanti, mi sono messo a scrivere. Una decisione meditata e sofferta. Per almeno una serata. Un romanzo? No, ci ho pensato su per una bella mezz’ora, ma non mi è venuta in mente nessuna trama. Un’autobiografia? Esatto, una specie. Il racconto di una mia giornata. La descrizione minuziosa, scientificamente precisa, di ogni mio gesto, di ogni mio pensiero, dal risveglio al momento in cui avrei spento la luce. Mi creda, avevo già deciso come sarebbe finito, il mio capolavoro. Con un «e furono le tenebre». Dopo almeno mille pagine. Che c’è? Sta male alla sola idea di leggerlo? Non si preoccupi, il furore creativo mi è durato appena una notte. A qualcosa, però, quella febbre credo sia servita. Me ne sono reso conto qualche mese fa, quando ho ritrovato quelle pagine nell’hard disk di questo catorcio di computer. Ho sorriso della mia ingenuità d’allora, ma pure ho considerato che avrei potuto, ora che non ho altri impegni, completare il lavoro che avevo solo iniziato. No, non proseguendo in quella follia, ma spiegando la vita e il mondo dentro cui era nata. Come farlo? Ha presente certe edizioni dei classici? Ha presente le note a piè di pagina che informano il lettore del significato di certi vocaboli usati? Be’, mi sono auto-annotato. Il risultato è quello che, se il file si aprirà senza problemi (mi faccia sapere, in caso contrario), spero trovi il tempo e la voglia di leggere.

E ora, se mi consente un ritorno al passato:
in attesa del Suo cortese riscontro, colgo l’occasione per porgere distinti saluti.

Rag. Alberto Cappagalli



Certo, voglio farvi ammirare l’uso del biblico “be reshit”, in principio,  nell’offrirvi  la lettera con cui il rag. Cappagalli  dà inizio a  “Un’Odissea minuta”.  Soprattutto, però, credo che questo brano esponga bene la struttura (che si vocifera tanto complicata,  ma in realtà davvero semplice) del romanzo; tanto bene  che  suppongo non mi resti da spiegare che le ragioni per cui l'ho adottata. Non certo tentando d'essere assolutamente originale, aspirazione tra le più stolte, considerando che si è scritto proprio di tutto negli ultimi 5000 anni. Piuttosto, mi è sembrato il modo più economico di raccontare , senza far morire di noia gli eventuali lettori, la vita di un uomo qualunque,  ad un tempo  carnefice e vittima come siamo tutti.  Un uomo veramente senza storia, un Fallmerayer che non ha mai occasione di conoscere un’aristocratica, eppure deposito di una moltitudine di storie minime. Tante come quelle di cui ognuno di noi conserva un ricordo; tante come le note  che compongono  “Un’Odissea minuta”.