Duchessa longobarda
(ca. 570, forse nei dintorni di
Gottengo Ontonese; Commiserate Ontona 22 gennaio 627). Di stirpe longobarda e
bellissima, seppure di umili origini, di lei si invaghì Aribaldo, duca di
Commiserate, che rimasto vedovo e senza figli la volle sposare. Un matrimonio felice. Troppo, per il cuore del vecchio
duca che non resse la prima notte. Un grande amore, tanto che Vidimunda non
volle accanto a sé altri uomini, dedicando tutta sé stessa al governo del
ducato e alla cura del figlio, Arimondo, che ebbe un anno esatto dopo la
scomparsa del mai abbastanza compianto marito.
Leggendarie quanto la sua bellezza, la sua caparbietà e la sua
risolutezza. Per convincere il figlio a sposare Ulripranda, secondogenita di
Gauinaldo, duca di Compiangete, fanciulla di grande bontà ma, pare, di non
eccessiva leggiadria, lo incatenò all’altare. E lo tenne lì, a pane ed acqua,
fino a quando disse il fatidico sì, tre mesi dopo. Venuta a sospettare che
Hidevido, sculdascio di Sorbonno, stesse complottando contro di lei, gli levò
la pelle. Personalmente, con l’uso di un coltellino pela-rape, sfregando con
sale le ferite. Convertitasi
al cattolicesimo nel 592, venne anche detta la Caritatevole.
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